A molte persone capita di sentire spesso un dolore al tallone, che viene definito come Tallonite o talalgia.
Entrambi sono dei termini vaghi, che indicano soltanto un sintomo dovuto a diverse condizioni patologiche e dolorose che possono colpire la parte posteriore del piede.
ANATOMIA:
Il tallone o calcagno è l’osso più posteriore del piede, fa parte di differenti articolazioni (astragalo-calcaneare; calcaneo-cuboidea; talo-calcaneare) ed è il sito di inserzione e passaggio di diversi muscoli, tra i quali quelli del polpaccio con il tendine di Achille.
Durante il cammino è la prima parte del piede che prende contatto con il terreno e per questo ha anche una funzione importante di ammortizzazione.
La tallonite è caratterizzata da un forte dolore attorno al tallone, normalmente di un solo piede, ma può comparire anche in entrambi.
Il dolore può essere descritto come un bruciore, una puntina o una sensazione di formicolio e scossa elettrica.
È generalmente più forte al mattino, subito dopo il risveglio, e tende a diminuire durante la giornata, per poi ripresentarsi a volte verso sera.
Camminare aggrava il dolore, ma a volte la zona può fare male anche senza appoggiare il piede in terra.
Con Tallonite si indica un sintomo provocato da diverse cause che portano a ripetuti microtraumi, con conseguente infiammazione del calcagno.
In generale movimenti ripetuti, ad esempio stress continui sul piede e l’utilizzo di calzature scomode, sono alcuni fattori che influenzano queste condizioni e ne facilitano la comparsa e lo sviluppo.
CAUSE:
Lo sperone calcaneare è una sporgenza ossea della parte posteriore del calcagno, in corrispondenza di dove il tendine di Achille si inserisce all’osso (l’entesi). È osservato generalmente in quei casi in cui vi è eccessiva tensione del muscolo Tricipite Surale ( il polpaccio) e quindi poi della sua parte tendinea.
Questo stress meccanico in alcuni casi si trasmette all’osso del tallone, infiammandone la zona più posteriore e creando alla lunga una calcificazione all’indietro, lo sperone. Quando questo impatta con il terreno, può causare un dolore; spesso avvertito maggiormente con scarpe più rigide o molto sottili, in particolare modo durante una attività come la corsa o la camminata veloce.
La fascite plantare è una infiammazione e degenerazione dei muscoli della fascia plantare; ovvero quei muscoli che costituiscono la pianta del piede e ne mantengono la curvatura. In seguito a periodi prolungati in piedi, nel cammino, nella corsa o l’uso eccessivo di calzature pesanti per il piede, questi muscoli vengono stirati eccessivamente e l’area in cui siinseriscono al tallone può essere infiammata e danneggiata, provocando un dolore generalmente sotto e appena davanti al tallone.
Fratture da stress: piccoli traumi o un errato carico ripetuti nel tempo possono causare delle microfratture che hanno una forma caratteristica e spesso non sono identificabili subito, ma causano dolore anche molto intenso durante i movimenti in carico sul tallone, soprattutto durante la corsa e i salti.
Atrofia del cuscinetto adiposo plantare: la zona di tessuto adiposo che circonda il tallone e la pianta del piede, funge da cuscinetto ammortizzatore durante l’appoggio del piede a terra ma tende a diminuire di spessore con l’età o il sovrautilizzo. Quando risulta molto assottigliata non ammortizza più dagli urti con il terreno, causando di conseguenza dolore e infiammazione della zona sotto al calcagno.
Infine, il dolore al calcagno può anche essere causato da problemi alla zona lombare (Ernia del disco, Sciatalgia) o da malattie sistemiche come l’Artrite Reumatoide, la Gotta o le Collagenopatie.
Ridurre il carico al piede se: dolore, infiammazione e fastidio al tallone perdurano da più di una settimana; riducendo il tempo in piedi e/o attività di corsa e salto.
Indossare scarpe più comode, con uno o due centimentri di tacco e non troppo rigide, insieme ad una diminuzione delle attività quotidiane che provocano il fastidio.
E’ consigliato l’uso di Solette personalizzabilie con un alto grado di assorbimento dei carichi e dei microtraumi da impatto.
Una volta fatto ciò, possiamo ottenere ulteriore beneficio dai sintomi applicando del ghiaccionella zona (10 minuti di applicazione, più volte al giorno, con un intervallo di almeno 20 minuti tra un’applicazione e l’altra).
Usare una pallina da tennis o un cilindro per massaggiare e rilassare i muscoli della pianta del piede per togliere stress al calcagno.
Sostituire per alcune settimane parte degli spostamenti a piedi con l’uso della bicicletta; in modo da muovere ugualmente i piedi e le gambe facendo attività aerobica ma con meno stress sulla zona dolorante.
Se il dolore persiste e non diminuisce, è necessario per prima cosa far esaminare il problema ad un medico Ortopedico o Fisiatra. Per escludere fratture o patologie più complesse potrà richiedere una Radiografia o Risonanza Magnetica.
Inoltre potrebbe prescrivere diversi trattamenti come quello farmacologico o l’utilizzo di bendaggi, solette di scarico o plantari ad hoc in concomitanza con trattamento fisioterapico.
La Fisioterapia
può essere eseguita da sola oppure in combinazione con quanto prescritto dal medico.
Il fisioterapista infatti, in quanto esperto nella cura del sistema neuro-muscolo-scheletrico, è stato specificamente formato nella valutazione e nel trattamento dei problemi del piede e può quindi aiutarti nel risolvere più velocemente e in modo efficace il tuo problema.
Durante un percorso di Fisioterapia, il primo passo è quello della Valutazione Funzionale della zona:
si analizzerà il movimento attivo e passivo del piede, ginocchio, anca e schiena; il Fisioterapista porrà domande sulle attività che si svolgono normalmente a casa, al lavoro e durante il tempo libero; valuterà le strutture che causano i sintomi e i fattori che contribuiscono a prolungare il problema.
Accertati che la persona a cui ti rivolgi sia in grado di eseguire questa valutazione, con test fisici e domande anche sul tuo stato di salute (potrebbe contribuire al problema) e rimandarti eventualmente al medico per una valutazione approfondita se è necessario.
Una volta valutato il problema, il trattamento si svilupperà in due fasi successive una all’altra:
Prima di tutto, bisogna controllare il dolore e l’infiammazione.
In questa fase, alcuni mezzi fisici di terapia come l’Ultrasuonoterapia e il LASERe alcune mobilizzazioni dei tessuti e delle articolazioni della zona possono di diminuire i sintomi e permettere in seguito di trattarne le cause.
Quando si sono abbassati i sintomi, si può passare al recupero funzionale della zona:
questa è molto importante per evitare recidive e stabilizzare il miglioramento dei sintomi ottenuto nella fase precedente.
Il Fisioterapista introdurrà quindi delle tecniche più intense per trattare le disfunzioni e le cause del problema e introdurrà una serie di esercizi terapeutici per migliorare la forza, la flessibilità e il controllo del piede e di tutto l’arto.
Insieme a te, valuterà il ritorno ad attività più intense come quelle al lavoro o sportive e consiglierà di svolgere a casa gli esercizi visti insieme per migliorare ulteriormente dopo le sedute.
Alla fine del ciclo di cure, il Fisioterapista rivaluterà insieme se sono stati raggiunti gli obiettivi prefissati durante la valutazione iniziale (controllo del dolore e ritorno ad un’attività più intensa) e ti consiglierà come proseguire autonomamente, rimanendo a tua disposizione qualora ce ne fosse bisogno.
Come abbiamo visto in questo articolo l’origine dei sintomi può avere diverse cause e diversi e specifici saranno gli approcci terapeutici per ogni paziente.
Per avere un’idea migliore su quale patologia può stare interessando il tuo piede, come gestirla e risolvere il tuo problema, contattaci tramite email o con i seguenti numeri di telefono.
Fisioterapista OMT, iscritto all’Albo di Fisioterapia presso l’Ordine TSRM PSTRP di Pavia al n’ 42.
Il dott. Salerno ha conseguito la laurea in Fisioterapia nel 2015, presso l’Università degli Studi di Pavia; il Master in “Riabilitazione dei Disordini Muscoloscheletrici” presso l’Università degli Studi di Genova con la collaborazione con Libera Università di Bruxelles.
Attualmente frequenta costantemente corsi di aggiornamento con i più importanti docenti internazionali per approfondire e migliorare ulteriormente le conoscenze nella Terapia Manuale e della Neuromodulazione del Dolore Cronico e Acuto.
Parla in modo fluente inglese e francese.
Dr. Filippo Louvin
Fisioterapista OMT, iscritto all’Albo di Fisioterapia presso l’Ordine TSRM PSTRP di Pavia al n° 312.
Il dott. Louvin ha conseguito la laurea in Fisioterapia nel 2016, presso l’Università degli Studi di Pavia; il Master in Fisioterapia Manuale Ortopedica presso l’Università Internazionale della Catalunia a Barcellona.
Attualmente frequenta costantemente corsi di aggiornamento con i più importanti docenti internazionali per approfondire e migliorare ulteriormente le conoscenze nella Terapia Manuale, la Massoterapia e la Chinesiologia.
Parla in modo fluente il francese, l’inglese, lo spagnolo e il catalano/valenciano.
Dr.ssa Gabriella Tuvo
Specialista in Ortopedia e Traumatologia, iscritta all’Albo dell’Ordine dei Medici della provincia di Pavia dal 29/03/2005 al n° 07999.
Per prenotare una visita ortopedica, chiamare o inviare un SMS al numero: 3387638526.
Dr. Alessandro Corda
Fisioterapista OMT, iscritto all’Albo di Fisioterapia presso l’Ordine TSRM PSTRP di Pavia al n°169.
Il dott. Corda ha conseguito la laurea in Fisioterapia con 110/110 e lode nel 2002, presso l’Università degli Studi di Pavia e il Master in Riabilitazione dei Disordini Muscoloscheletrici presso l’Università di Genova; da allora frequenta costantemente corsi di aggiornamento con i più importanti docenti di fama internazionale.
Pratica fisioterapia come libero professionista con tecniche di Terapia Manuale Osteopatica.
Dr.ssa Federica Soana
L’Āyurveda non è solo una medicina con un’ampia profondità di pensiero filosofico, clinico e terapeutico; rappresenta anche una visione filosofica e scientifica di esteso respiro e complessità; legata al peculiare sistema di osservazione dell’espressione della natura.
La Tradizione (di qualunque natura e provenienza essa sia) è un distillato evolutivo dell’esperienza e quindi della memoria stessa.
È solo nelle Tradizioni che possiamo ritrovare la nostra vera natura e recuperare ciò che abbiamo dimenticato, ciò che ci ha fatto perdere di vista il senso delle cose e della vita stessa. Fra le tradizioni più antiche del mondo, sopravvissute intatte in millenni di storia c’è l’Āyurveda, definita anche “medicina tradizionale indiana”.
“L’individuo sano è colui che ha gli umori, il fuoco digestivo, i componenti tissutali e le funzioni escretorie ciascuno in buon equilibrio, e che ha lo spirito, i sensi e la mente sempre compiaciuti”.
Questa definizione considera quindi i tre principali aspetti della vita della persona: corpo, mente e spirito.