Quando si parla di Sindrome del Tunnel Carpale si fa riferimento ad un fastidioso indolenzimento a livello del polso, in prossimità della porzione del palmo della mano. Talvolta il dolore può spostarsi a livello delle prime 3 dita (pollice, indice e medio) coinvolgendo, inoltre, la parte laterale del 4°dito (anulare); talvolta, invece, può spostarsi verso l’avambraccio, fino a raggiungere anche la spalla (soprattutto quando il problema persiste da un po’ troppo tempo!).
Perché si verifica?
La causa è la sofferenza del nervo Mediano, il quale origina all’incirca a livello della clavicola, segue poi la parte interna del braccio, spostandosi, a livello del gomito, sulla porzione laterale dell’avambraccio e all’interno del polso, concludendo il suo percorso a livello delle 3/4 dita di cui abbiamo accennato. Quello che succede, generalmente, è che per qualche motivo il nervo risulta compresso all’interno del tunnel da cui trae origine il nome della sindrome stessa: il Tunnel Carpale!
Per capire meglio, basti pensare ad una “clessidra” e al suo strozzamento nel mezzo, (che permette, appunto, lo scorrere lento della sabbia), ecco! Ciò che spesso succede al nervo è proprio una sorta di strozzatura che si verifica a livello del polso e che può capitare, generalmente, per 2 ragioni: o si restringe il tunnel o si allarga il nervo! Il risultato, in entrambi i casi, è che non vi è sufficiente spazio.
Chi soffre maggiormente della sindrome del Tunnel Carpale?
Questo dolore si manifesta maggiormente nelle donne e con il passare dell’età è più facile che possa verificarsi, inoltre, in coloro che svolgono sia per lavoro sia per hobby attività in cui vengono svolti movimenti ripetitivi con gli arti superiore e con il polso (come ad esempio, chi lavora molto al computer); infine tale disturbo può verificarsi a seguito anche di altre problematiche quali, ad esempio:
Fratture consolidate in maniera errata.
Patologie croniche che coinvolgano il nostro scheletro (nello specifico le ossa della mano).
Patologie infiammatorie (es. borsiti, tendiniti).
Patologie metaboliche (es. diabete) o che coinvolgono il sistema endocrino (es. durante la gravidanza, durante la menopausa oppure nel caso di terapia ormonale).
Fisioterapia e “Tunnel Carpale”
Nel caso compaia un dolore di questo tipo, è sempre consigliato rivolgersi ad un esperto della cura di tale problema.
La fisioterapia è un valido aiuto per chi soffre di tale disturbo poiché consente di ridurre lo stress a cui il nervo è sottoposto, in quanto, se prolungato, tale intrappolamento potrebbe compromettere le normali attività della vita quotidiana; a tal proposito, è sempre utile non posticipare troppo la richiesta di un consulto: più si aspetta e maggiori potrebbero essere i tempi per un’eventuale miglioramento poiché risulteranno compromessi non solo il nervo, ma anche i muscoli collegati al nervo stesso.
Sono diversi gli interventi che il fisioterapista specializzato nella cura di tale sindrome può adottare e questi vengono individuati secondo le condizioni specifiche del paziente.
In base al momento di comparsa dei sintomi, cioè se da molto tempo o più di recente, l’obiettivo primario sarà inevitabilmente quello di ridurre l’intrappolamento del nervo;
l’uso di specifiche tecniche di Terapia Manuale consente, inizialmente, di liberare il nervo all’interno del polso e, successivamente, una volta che i sintomi siano stati alleviati, si potrà fornire al nervo stesso il corretto movimento così da ridurre il rischio di una ricomparsa del fastidio;
la Terapia Manuale, necessariamente, dovrà essere accompagnata da esercizi terapeutici specifici che il paziente svolgerà sia sotto la guida attenta del professionista sia a domicilio; il loro compito è quello di incrementare ulteriormente l’effetto terapeutico del trattamento manuale, inoltre permettono che il paziente diventi il più autonomo possibile, in modo tale che possa svolgere le sue attività quotidiane in completa sicurezza e tranquillità;
come accennato prima, oltre al nervo, anche la muscolatura in prossimità del polso, della mano e talvolta dell’avambraccio potrebbe risultare contratta e dolente in risposta al dolore scatenato dall’intrappolamento del nervo; il fisioterapista specializzato, tramite massaggi decontratturanti e tecniche miofasciali, ristabilisce la corretta funzionalità di tutti i muscoli, evitando che questi possano ulteriormente indebolirsi.
Quindi cosa fare se soffriamo della sindrome del Tunnel Carpale?
1. Dobbiamo preoccuparci? Solitamente no, ma è comunque consigliabile chiedere un consulto ad un professionista (medico o fisioterapista specializzato), evitando che il dolore e la disabilità possano intensificarsi con il tempo.
2 . Il paziente può in autonomia fare qualcosa nell’immediato? In alcuni casi, soprattutto se il problema si è sviluppato da poco, un consiglio è quello di cercare nei limiti del possibile di cambiare mano durante le attività quotidiane, alternando quella indolenzita con l’altra (sempre che non facciano male entrambe!).
3. Un altro suggerimento, nell’attesa di una valutazione specifica, è quello di provare a stringere dolcemente (senza farsi male!) il polso della mano dolorante (come se volessimo avvicinare il lato del pollice al lato del mignolo) con l’altra mano e verificare se dopo circa 30-60 secondi il dolore si attenua; in caso positivo, potrebbe risultare un valido aiuto quanto meno nel breve periodo.
Fisioterapista OMT, iscritto all’Albo di Fisioterapia presso l’Ordine TSRM PSTRP di Pavia al n’ 42.
Il dott. Salerno ha conseguito la laurea in Fisioterapia nel 2015, presso l’Università degli Studi di Pavia; il Master in “Riabilitazione dei Disordini Muscoloscheletrici” presso l’Università degli Studi di Genova con la collaborazione con Libera Università di Bruxelles.
Attualmente frequenta costantemente corsi di aggiornamento con i più importanti docenti internazionali per approfondire e migliorare ulteriormente le conoscenze nella Terapia Manuale e della Neuromodulazione del Dolore Cronico e Acuto.
Parla in modo fluente inglese e francese.
Dr. Filippo Louvin
Fisioterapista OMT, iscritto all’Albo di Fisioterapia presso l’Ordine TSRM PSTRP di Pavia al n° 312.
Il dott. Louvin ha conseguito la laurea in Fisioterapia nel 2016, presso l’Università degli Studi di Pavia; il Master in Fisioterapia Manuale Ortopedica presso l’Università Internazionale della Catalunia a Barcellona.
Attualmente frequenta costantemente corsi di aggiornamento con i più importanti docenti internazionali per approfondire e migliorare ulteriormente le conoscenze nella Terapia Manuale, la Massoterapia e la Chinesiologia.
Parla in modo fluente il francese, l’inglese, lo spagnolo e il catalano/valenciano.
Dr.ssa Gabriella Tuvo
Specialista in Ortopedia e Traumatologia, iscritta all’Albo dell’Ordine dei Medici della provincia di Pavia dal 29/03/2005 al n° 07999.
Per prenotare una visita ortopedica, chiamare o inviare un SMS al numero: 3387638526.
Dr. Alessandro Corda
Fisioterapista OMT, iscritto all’Albo di Fisioterapia presso l’Ordine TSRM PSTRP di Pavia al n°169.
Il dott. Corda ha conseguito la laurea in Fisioterapia con 110/110 e lode nel 2002, presso l’Università degli Studi di Pavia e il Master in Riabilitazione dei Disordini Muscoloscheletrici presso l’Università di Genova; da allora frequenta costantemente corsi di aggiornamento con i più importanti docenti di fama internazionale.
Pratica fisioterapia come libero professionista con tecniche di Terapia Manuale Osteopatica.
Dr.ssa Federica Soana
L’Āyurveda non è solo una medicina con un’ampia profondità di pensiero filosofico, clinico e terapeutico; rappresenta anche una visione filosofica e scientifica di esteso respiro e complessità; legata al peculiare sistema di osservazione dell’espressione della natura.
La Tradizione (di qualunque natura e provenienza essa sia) è un distillato evolutivo dell’esperienza e quindi della memoria stessa.
È solo nelle Tradizioni che possiamo ritrovare la nostra vera natura e recuperare ciò che abbiamo dimenticato, ciò che ci ha fatto perdere di vista il senso delle cose e della vita stessa. Fra le tradizioni più antiche del mondo, sopravvissute intatte in millenni di storia c’è l’Āyurveda, definita anche “medicina tradizionale indiana”.
“L’individuo sano è colui che ha gli umori, il fuoco digestivo, i componenti tissutali e le funzioni escretorie ciascuno in buon equilibrio, e che ha lo spirito, i sensi e la mente sempre compiaciuti”.
Questa definizione considera quindi i tre principali aspetti della vita della persona: corpo, mente e spirito.